Conferenza del Corriere della Sera "Segreti quotidiani. Dietro le quinte di un giornale"

Le testate giornalistiche non sono tutte uguali, oggi vediamo in cosa consiste il lavoro degli inviati del Corriere della Sera.

Premessa

Il 1 febbraio 2021 ho partecipato con la classe ad una conferenza del Corriere della Sera. In questo incontro i giornalisti del Corriere della Sera hanno raccontano a noi studenti il lavoro quotidiano dei cronisti e le nuove piattaforme: la ricerca e la valutazione delle notizie, la corsa contro il tempo, le inchieste, le polemiche, le interviste e, soprattutto, le praterie di internet e dei social network. [1].

Il lavoro del reporter

I presentatori di questo incontro sono stati:
Venanzio Postiglione: vicedirettore del Corriere della Sera.
Viviana Mazza: ha studiato diritto internazionale e giornalismo, attualmente lavora agli esteri del Corriere della Sera, è appassionata di tutti i temi internazionali, in particolare di America e Medioriente. Inoltre lavora in sede al giornale, conosce le due facce del mestiere: di chi va in giro per il mondo e racconta quello che vede ai lettori e di chi costruisce il giornale.
Davide Casati: giovane molto preparato sull'integrazione tra carta e web e dell'informazione digitale.
Il lavoro del reporter, come Davide e Viviana, consiste nel trovare giusti contatti dai quali trarre notizie vere, fare interviste, esaminarle e consultarsi con le persone del posto.
I due giovani esprimono che lavorare all'interno di un giornale significa sentirsi parte di un organismo.
Casati nell'ultimo periodo è stato inviato in America per un periodo per trarre maggiori notizie in minor tempo sulle elezioni americane. Mentre Viviana è stata inviata per lo più nei paesi di guerra, come paesi Arabi e dell'America. Un grande rischio per i giornalisti mandati sul campo è quello di essere presi in ostaggio.
Il rapporto con le fonti e i rischi è una cosa molto complessa, per non mettere te stesso e il tuo giornale in una situazione di difficoltà. Prima di partire i reporter solitamente utilizzano le agenzie di stampa, le quali danno informazioni molto verificate. [2].

In cosa si differenzia il grande quotidiano nazionale da altre testate giornalistiche

Le testate giornalistiche nazionali dai siti internet, si differenziano da diverse principali caratteristiche, per esempio il lavoro trattato dagli inviati, personalmente sul campo, ricavando informazioni da persone del posto o patrocinando casi di guerra, molto spesso vengono lasciati sul posto per determinati periodi. Gli inviati delle testate giornalistiche nazionali, ricavano fonti e informazioni affidabili, verificando le notizie prima della pubblicazione.

Le fonti che ho consultato per scrivere questo post

Le fonti che ho utilizzato per scrivere questo post sono:
[1] Corriere della Sera, Insieme per capire, In Fondazione Corriere, URL consultato il 24/02/2021
[2] Fondazione Corriere della Sera, Segreti quotidiani. Dietro le quinte di un giornale, 1/02/2021, in YouTube, URL consultato il 24/02/2021.

Conclusioni

Che cosa scrivo oggi? Dove trovo le informazioni? Che cosa interesserà maggiormente ai lettori? Ecco, mi sono sempre chiesta come facessero i giornalisti a ricavare tutte queste informazioni in un tempo molto stretto e in poco spazio, perchè se pensiamo a come è costruito un giornale, in media ha circa 45/50 pagine, non di più. Come fanno i giornalisti a scrivere tutte le notizie che sentiamo in una sola giornata?! Mettersi nei panni del lettore e chiedersi se una storia potrebbe essere interessante per chi legge, non credo sia un lavoro molto semplice, e che richieda poco tempo. Ma grazie a questo incontro sono riuscita a rispondere ad alcune delle mie domande, grazie a Viviana e Davide che tramite le loro storie mi hanno incuriosita nelle loro giornate e "passioni". Da questo incontro sicuramente porto nel mio bagaglio la voglia di affrontare con passione il proprio lavoro di queste persone. Il soggetto che mi ha colpita maggiormente è stata Viviana, perchè credo che serva coraggio ad andare personalmente in un luogo di guerra, per questo la apprezzo.


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