Corso LTO Mantova - "Public speaking"

Introduzione

Il sesto corso è stato tenuto da Carmelo Cancemi formattore e attore specializzato in formazione teatrale e aziendale.
In questo corso il signor Cancemi ha trattato del Public Speaking, ovvero ci ha insegnato come parlare in modo corretto e con scioltezza davanti ad un pubblico.

Cosa trattava

Ha iniziato col dire che ci sono tre livelli di comunicazione: quello verbale cioè l'uso del linguaggio scritto e verbale e che dipende da precise regole della grammatica, quello paraverbale che riguarda il modo in cui diciamo una cosa (timbro, tono, volume) e infine il non verbale che comprende i movimenti corporei.
Successivamente ha spiegato nel dettaglio le tre diverse tipologie di comunicazione.
Nella comunicazione verbale è fondamentale la scelta delle parole che può variare a seconda delle persone con cui stiamo parlando, in questa tipologia sia scritta che orale ci sono sempre due "vie" un oratore e un ascoltatore.
Altro punto fondamentale è la coerenza rispetto all'obbiettivo, bisogna avere ben chiari i nostri obbiettivi, cosa vogliamo fare con la comunicazione, gli obiettivi devo essere perseguibili, misurabili e realistici. Dopo di che si usano tutti gli sforzi necessari per raggiungere i nostri obbiettivi in modo efficace.
Per comunicare in modo efficace occorre avere una buona articolazione cioè parlare in modo corretto scandendo bene tutte le parole, per farlo bisogna allenare la posizione del velo palatino, delle guance, dei denti e delle labbra.
Per migliorare la nostra articolazione possiamo ricorrere a degli esercizi: far finta di dover parlare con una persona sorda e perciò pronunciare una frase senza voce ma scandendo bene le parole e facendo ampi movimenti della bocca, imparare ad articolare le consonanti parlando a denti stretti in questo modo saremo obbligati a scandire ogni parola e consonante, il terzo esercizio serve sempre per articolare le consonanti pronunciando una farse con una matita tra i denti.
Nel modulo successivo Cancemi ha parlato del target cioè il pubblico di persone a cui parliamo che può variare, si può parlare ad una platea, a degli studenti oppure a degli acquirenti a cui dobbiamo presentare il nostro prodotto.
Individuare il target significa trovare la nicchia di persone realmente interessata al nostro prodotto/servizio, conoscere il nostro target, conoscere le loro caratteristiche e gusti ci permette di essere coerenti e di raggiungere i nostri obbiettivi.
Per comunicare efficacemente occorre essere sintetici, chiari e semplici. Riuscire a sintetizzare ci permette di esprimere in modo chiaro quello che stiamo dicendo e di arrivare al "succo" del discorso.
Per parlare in modo corretto e chiaro è fondamentale seguire una struttura lineare composta da un'apertura, uno svolgimento e una conclusione, solitamente non bisogna superare i 5-7 minuti per l'introduzione dove andiamo a toccare i tre punti fondamentali del nostro discorso. 
Si è trattato in seguito della metafora, il primo a parlarne e ad analizzarla fu Aristotele. Con la metafora si crea un immagine molto forte che permette all'interlocutore di immaginare e perciò di acquisire quell'informazione.  
Nel decimo capitolo siamo passati alla comunicazione paraverbale che si occupa del modo in cui diciamo le cose, la velocità, il timbro, il tono, il volume ecc. Tutti questi elementi molto spesso prevalgono sulla comunicazione verbale, ciò a cui le persone prestano più attenzione è il modo in cui parli piuttosto che su quello che dici. 
Dopo questa introduzione Carmelo ha iniziato a spiegare i diversi punti della comunicazione paraverbale cominciando dal ritmo; il ritmo è la velocità con cui parliamo, è molto influenzato dal nostro stato d'animo, per esempio se si è in imbarazzo si parla più velocemente mentre se si è calmi allora si parlerà lentamente.
Poi c'è il tono che caratterizza ciò che diciamo, determina l'impatto emotivo perché può comunicare tristezza, calma, gioia, noia a prescindere da quello che diciamo. Se si vuole essere ascoltati con più attenzione allora occorre cambiare il tono della nostra voce a seconda dell'emozione che vogliamo trasmettere. 
Terzo punto della comunicazione paraverbale è il volume il quale variando riesce a rendere la comunicazione più enfatica e e efficace, il volume deve essere adeguato e diversificato se no si rischia che gli interlocutori percepiscano il nostro discorso in maniera errata. 
Successivamente c'è il timbro cioè il registro vocale di una persona ed è l'aspetto della comunicazione paraverbale più legato alla personalità. Il timbro dipende dalla parte del corpo in cui la voce risuona, voce di testa, voce di petto, voce di diaframma.
Quinto punto sono le pause e gli intercalari, le pause creano suspance, attesa, mette in risalto alcune parole e asseconda la nostra comunicazione. Ci sono due tipi di pause: le pause vuote (silenzi tra una pausa e l'altra) e le pause piene (cioè, mhm, allora, quindi ecc).
Nella sedicesima slide abbiamo visto degli esercizi per migliorare la comunicazione paraverbale, il primo lo ha chiamato "Il TG" e consiste nell'ascoltare un giornalista memorizzando il ritmo della voce, la cadenza e poi togliere l'audio della TV e cercare di riprodurre il modo di parlare del giornalista e ogni tanto riattivare l'audio per vedere se si sta riuscendo ad imitarlo, il secondo esercizio "Parole parole" e consiste nel prestare molta attenzione al modo di parlare di un nostro amico e quando l'altro ha finito di parlare cercare di imitare la sua voce, il terzo esercizio è "L'imitatore" consiste appunto di imitare il modo di parlare, di muoversi e l'atteggiamento di una persona che conosciamo.
L'ultimo esercizio consiste nel leggere un breve testo cambiando il timbro utilizzando la voce di pancia, di petto, di gola, di naso e di testa. 
Altro elemento della comunicazione paraverbale è la dizione, la quale si occupa di studiare la corretta pronuncia delle parole italiane. E' fondamentale nella comunicazione avere una dizione corretta così da risultare neutri in modo che i nostri interlocutori si concentrino sul contenuto del nostri discorso e non sulle piccole differenze di pronuncia. Di seguito ci ha mostrato degli esercizi per migliorare la dizione
Nella slide numero diciannove si è trattato l'ultima area comunicativa quella del non verbale, questo tipo di comunicazione caratterizza molto i popoli che tendono a gesticolare e muoversi molto mentre parlano. 
La comunicazione non verbale analizza il linguaggio del corpo ma riguarda anche il linguaggio scritto infatti scegliere un certo font, scrivere in un certo modo, utilizzare un certo tipo di carta dice molto della nostra personalità. Ci sono vari elementi che determinano il linguaggio non verbale come la mimica e le espressioni, lo sguardo, i gesti, la postura, il sorriso e la prossemica che è la gestione dello spazio. 
L'espressione facciale è uno degli elementi più importanti della comunicazione non verbale perché riusciamo a capire gli stati d'animo delle persone. La maggior parte delle espressioni sono volontarie ma non tutto quello che viene comunicato è sotto il nostro controllo (arrossire, impallidire). 
Poi c'è lo sguardo che può avere molti significati diversi interesse, sincerità, rabbia, sfida, dallo sguardo può trasparire un'emozione oppure creare imbarazzo. 
Terzo elemento della comunicazione non verbale è il gesto. I gesti più comuni sono quelli delle mani che servono per rafforzare il significato di una frase o parola ma potrebbe anche dare un significato sbagliato a seconda della cultura delle persone. 
Elemento fondamentale è la postura che determina molto su una persona, su qual è il suo stile di vita e il suo carattere. Dalla postura capiamo se una persona è introversa o estroversa oppure se è predisposta nei nostri confronti o no. 
Molto importante è il sorriso dato che a quasi nessuno piace avere accanto una persona che non sorride mai. Se due persone che parlando della stessa cosa e una lo fa con il sorriso mentre l'altra no, quella che avrà più successo sarà quella che sorride perché coinvolge e rallegra le persone. 
Infine ci sono la prossemica e l'aptica, la prima analizza l'occupazione dello spazio, il quale si divide in quattro zone: intima, zona personale, zona sociale e zona pubblica. Bisogna prestare attenzione alle zone che si occupano mentre si parla perché si rischia di sembrare invadenti, aggressivi oppure diffidenti e chiusi. L'aptica invece studia i messaggi che esprimiamo tramite il contatto fisico, si dividono in gesti codificati come le strette di mano o il bacio sulla guancia, e gesti spontanei come gli abbracci e le pacche sulle spalle. 
Nella slide ventisei ci ha presentato alcuni esercizi per migliorare la capacità di cogliere i segnali della comunicazione non verbale per entrare in relazione empatica con il nostro interlocutore. 
Un altro elemento importante della comunicazione sono gli abiti, i vestiti infatti non sono solamente estetici ma mostra anche tanto della nostra personalità. 
Infine ha parlato delle emozioni: un elemento che influenza moltissimo la comunicazione, le emozioni sono fondamentali nella comunicazione umana perché esprimiamo noi stessi, le nostre passioni, i nostri sentimenti. 
L'ansia è una delle emozioni più forti e che influenza maggiormente la comunicazione soprattutto se si parla ad un grande pubblico, ci sono alcune strategie per superare l'ansia. 
Un modo molto utile per ridurre lo stress e comunicare in modo più "sciolto" è controllare la respirazione. 
Per concludere ci ha mostrato alcuni esercizi generici per migliorare la comunicazione, fissare l'obbiettivo della comunicazione, osservare gli aspetti paraverbali e non verbali degli interlocutori, il tono della voce, la postura e la gestualità.

Considerazioni finali

Questo corso ha trattato di temi che avevo già affrontato in terza nella materia di comunicazione ma ha comunque aggiunto degli elementi importanti come la dizione e tutti i relativi esercizi e ha approfondito i temi della comunicazione paraverbale e ha aggiunto moltissimi esercizi ed esempi a tutti gli altri argomenti. 
In conclusione anche se gran parte degli argomenti li conoscevo già questo corso mi è servito per ripassare gli elementi più importanti della comunicazione e ha aggiunto esercizi utili ed informazioni che prima non avevo.

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